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  • Diario della Rivoluzione Francese: 1790

    5 Gennaio 1790

    BORDEAUX:

    – La municipalita’ di Bordeaux chiede all’Assemblea Nazionale Costituente di istituire una festa commemorativa del 14 Luglio 1789.


    7 Gennaio 1790

    VERSAILLES:

    – Moti in citta’ per fare abbassare il prezzo del pane.


    12 Gennaio 1790

    BRUXELLES:

    – Proclamazione degli “Stati Uniti del Belgio”.


    15 Gennaio 1790

    LA PROVINCIA:

    – Festa della Federazione dei Bretons e degli Angevins a Pontivy.

    Durante queste feste, il 19 Gennaio, verra’ pronunciato per la prima volta il giuramento “Vivere libero o morire”.

    LE FEDERAZIONI.

    Scomparse le strutture dell’antico regime venne a crearsi un nuovo potere municipale e borghese che senti’ ben presto il bisogno di affermare la sua appartenenza ad una comunita’.

    Le federazioni furono quindi un movimento spontaneo di aggregazione di cittadini e di varie municipalita’, inizialmente inteso come movimento di unione e di fraternita’ e, in seguito, come movimento di difesa di interessi comuni.

    L’aspetto piu’ evidente fu quello del raggruppamento e della fusione dei vari gruppi di Guardie Borghesi in raggruppamenti militari territoriali: le Guardie Nazionali Federate.

    Caduti praticamente i poteri centrali del vecchio regime, si vennero a costituire, spontaneamente, nuovi poteri locali, piu’ o meno forti, e molte volte in grado di opporsi ai decreti ed alle ordinanze dell’Assemblea Nazionale. Col tempo, questo movimento perse di importanza ed alla fine, 1793, venne considerato come un atteggiamento ostile alla Rivoluzione.


    18 Gennaio 1790

    Pubblicazione della “Denuncia contro Necker” di Marat.


    21 Gennaio 1790

    A.N.C.:

    – Il Dott. Guillotin propone di adottare, per tutti i condannati a morte, la decapitazione mediante una nuova macchina da mettere a punto.


    22 Gennaio 1790

    Battaglia dei Cordelieri. Marat con le sue pubblicazioni eversive ha nuovamente passato il segno. Le forze di polizia inviate dalla municipalita’ di Parigi per arrestarlo, si scontrano con la popolazione del distretto dei Cordelieri, che tenta di impedirne l’arresto.


    31 Gennaio 1790

    VALENCE:

    – Assemblea di gruppi federati.


    4 Febbraio 1790

    A.N.C.:

    – I deputati prestano il giuramento di fedelta’ alle istituzioni in presenza del re.


    7 Febbraio 1790

    LIONE:

    – Moti e disordini per la carestia e la disoccupazione.

    E’ terminata la demolizione della Bastiglia. Il cittadino Palloy ha eseguito il lavoro nel giro di sei mesi. Al centro della spianata e’ stato piantato un palo con sopra un berretto frigio ed un cartello che recita: Ici l’on danse.


    13 Febbraio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che proibisce i voti religiosi e sopprime gli ordini religiosi contemplativi, giudicati totalmente parassitari.


    19 Febbraio 1790

    Thomas De Mahy, sedicente marchese di Favras, e’ stato impiccato in Place de Grève dopo un processo sommario.

    Prima di essere appeso il condannato si e’ assogettato al rito, abbastanza inconsueto, della Onorevole Ammenda. Il rito, molto antico, consisteva nell’inginocchiarsi davanti al pubblico, sul sagrato di una chiesa, autocensurarsi e pentirsi, chiedendo perdono ai presenti.

    THOMAS DE MAHY era un avventuriero, nato ad Orleans il 26/3/1744.

    Godendo inizialmente di una qualche protezione da parte del Conte di Provenza, era riuscito ad intrufolarsi a Corte, dove sperava di fare quattrini. Aveva proposto piani fantasiosi di risanamento delle finanze, formazione di gruppi di “fedelissimi” al re, composti da guardie congedate o riformate, aveva cercato di mettere le mani in pasta in un certo prestito di due milioni di lire a favore del Conte di Provenza ed altre stranezze, sino ad organizzare un piano di fuga del re dalle Tuileries, che prevedeva, nella sua esecuzione, anche l’assassinio di La Fayette e di Bailly, il blocco di Parigi e l’affamamento della popolazione. Era piu’ che sufficiente per finire appeso ad una corda ben insaponata.


    20 Febbraio 1790

    Morte a Vienna dell’imperatore Giuseppe II. Gli succede il figlio Leopoldo II.


    21 Febbraio 1790

    DOLE:

    – Le Guardie Nazionali di Alsazia, Borgogna e Franca Contea si sono riunite in Federazione.


    22 Febbraio 1790

    CHATEAUROUX:

    – Moti e disordini popolari.


    23 Febbraio 1790

    A.N.C.:

    – Emissione di un decreto che istituisce l’obbligo, per i curati, di leggere in chiaro i decreti dell’Assemblea, durante le funzioni religiose.


    26 Febbraio 1790

    A.N.C.:

    – Riforma delle amministrazioni locali. Decreto che fissa il nome, l’estensione, i limiti ed i distretti degli 84 dipartimenti.


    28 Febbraio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto sulla costituzione ed il rinnovamento dell’esercito e che abolisce il monopolio della nobilta’ nella detenzione dei gradi superiori.


    7 Marzo 1790

    Federazione di tutte le milizie del dipartimento dei Vosges.


    8 Marzo 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che mantiene la schiavitu’ nelle colonie e crea le Assemblee coloniali.

    Nel 1789 la Francia vantava i seguenti possedimenti coloniali:

    – la meta’ occidentale dell’isola di San Domingo(Haiti)

    – la Martinica

    – Santa Lucia

    – la Guadalupa

    – l’isola di Tobago

    – la Guyana

    – Saint-Pierre et Miquelon

    – Senegal

    – la Luisiana (New Orleans)

    – alcuni piccoli insediamenti in Africa ed in India (Madras, Pondichery, Karikal, ecc).

    La popolazione delle colonie era composta da 55.000 bianchi, 32.000 mulatti e negri liberi e 600.000 schiavi.

    Nelle colonie la Francia esportava manufatti (tessuti ed altro) per un valore di lire 1.061.000.000 annuali e nel contempo importava:

    – zucchero: 90.000 tonn.

    – caffe: 20.000 tonn.

    – cotone: 5.000 tonn.

    – indaco: 900 tonn. (in gran parte riesportato)


    15 Marzo 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che sopprime, senza indennizzo, i diritti di signoria presuntamente usurpati allo Stato o stabiliti con la forza; mantiene invece il riscatto delle rendite fondiarie legalmente acquisite.

    – Decreto che istituisce l’uguaglianza delle spartizioni nelle successioni e sopprime il diritto di progenitura e di mascolinita’.

    – Elezione di Rabaut Saint-Etienne come presidente dell’Assemblea.


    16 Marzo 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che sopprime le famigerate “lettres de cachet”.


    17 Marzo 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che decide la vendita dei beni del clero da parte delle municipalita’, secondo le rispettive competenze territoriali.


    18 Marzo 1790

    BRUXELLES:

    – Violenti moti controrivoluzionari e sconfitta dei partigiani della rivoluzione del Dicembre 1789; molti di essi si rifugiano in Francia.(891218)


    21 Marzo 1790

    A.N.C.:

    – Decreto di soppressione delle gabelle.


    29 Marzo 1790

    Il papa Pio VI condanna, davanti al Concistoro, la “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, emanata il 26 Agosto 1789.

    Atteggiamento atteso e scontato; per la chiesa l’Uomo e’ una pecora, che non ha diritti, e deve affidarsi unicamente alla guida del “buon pastore”.


    31 Marzo 1790

    Elezione di Robespierre come presidente di turno,per il mese di Aprile, del Club dei Giacobini.


    1 Aprile 1790

    Viene reso di pubblico dominio un “Libro Rosso” che contiene la lista e gli importi delle pensioni e dei trattamenti di favore elargiti dal re.

    Alcune cifre rilevate nel “Libro Rosso”:

    – a favore dei fratelli del re: 28 milioni

    – doni e gratificazioni a terzi: 6 milioni

    – pensioni e trattamenti di favore: 2 milioni

    – elemosine: 254.000 lire

    – indennita’, prestiti, anticipi: 15 milioni

    – acquisizioni, contributi: 21 milioni

    – interessi finanziari: 6 milioni

    – contatti con l’estero (altre corti?) e posta: 136 milioni(!)

    – spese varie: 2 milioni

    – spese personali del re e della regina: 11,5 milioni

    Il totale e’ di circa 230 milioni. Il salario annuale di un operaio parigino era di circa 450 lire.


    3 Aprile 1790

    Soppressione del monopolio commerciale della Compagnia delle Indie Orientali. Aveva l’esclusiva per il commercio con tutti i paesi ad est del Capo di Buona Speranza.


    5 Aprile 1790

    VANNES:

    – Moti controrivoluzionari.


    6 Aprile 1790

    NIMES:

    – Moti e disordini che oppongono cattolici, eccitati da agenti del Conte d’Artois, ai protestanti favorevoli all’A.N.C.


    9 Aprile 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che pone a carico dello stato i debiti del clero. Naturale conseguenza del fatto che i beni ecclesiastici sono stati nazionalizzati. (891102)


    14 Aprile 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che affida allo stato le spese del culto cattolico.


    17 Aprile 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che conferisce agli assegnati il valore di moneta corrente senza pero’ renderne l’uso obbligatorio; allo stesso tempo riduce l’interesse dei nuovi assegnati al 3%.


    18 Aprile 1790

    TOLOSA:

    – Manifestazione controrivoluzionaria.


    20 Aprile 1790

    NIMES:

    – Moti controrivoluzionari fomentati dai cattolici.


    27 Aprile 1790

    Costituzione della Societa’ degli Amici dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, meglio conosciuta come CLUB DEI CORDELIERI, dal nome del convento nel quale si riuniscono. I membri variano dai 300 ai 400 e tra di essi occorre ricordare Danton, Marat, Desmoulins ed altre figure di spicco della Rivoluzione. L’adesione al club costa due soldi al mese. E’ in questa sede che verranno ideati e messi in atto alcuni dei piu’ sanguinosi tumulti della Rivoluzione.

    GEORGES JACQUES DANTON, nato ad Arcis-Sur-Aube il 26/10/1759 e ghigliottinato a Parigi il 5/4/1794.

    Avvocato, aderisce con entusiasmo al movimento rivoluzionario, collocandosi sovente su posizioni decisamente estremiste. Dal 1789 al 1794 la sua attivita’ di rivoluzionario e’ quasi frenetica e tale da essere piu’ volte minacciato di arresto per aver organizzato, o aver preso parte alle manifestazioni piu’ sanguinose della Rivoluzione.

    Deputato alla Convenzione, Ministro della Giustizia, membro del famigerato Comitato di Salute Pubblica e titolare di molti altri incarichi, ha sempre guardato con favore le iniziative popolari, sovente cruenti, sostenendo che il popolo ha il diritto di soddisfare la sua “sete di sangue” e di praticare quella giustizia sommaria che va oltre le lungaggini della legge ordinaria. Sulla sua attivita’ rivoluzionaria e sulla sua complessa personalita’ sono stati scritti decine di volumi.

    Aveva sposato, in prime nozze, Gabrielle Charpentier; rimasto vedovo aveva sposato, nel Giugno 1793, Louise Gély che cerchera’ invano di temperare i suoi impulsivi slanci rivoluzionari.

    Spirito indipendente, non guarda in faccia a nessuno e finisce col guastarsi con Robespierre, che vede in lui un temibile rivale politico e lo fa arrestare nel Marzo del 1794. Viene processato, con altri, al Tribunale Rivoluzionario, con un procedimento del tutto discutibile. Danton si difende alla grande, insultando i giudici ed il loro mandante, ma non servira’ a nulla; il suo destino e’ ormai segnato.


    30 Aprile 1790

    A.N.C.:

    – Nell’ambito delle riforme del sistema giudiziario, viene decretata l’istituzione delle giurie processuali.


    1 Maggio 1790

    NIMES:

    – Moti controrivoluzionari dei cattolici.


    3 Maggio 1790

    TOLONE:

    – Moti in citta’.


    5 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che istituisce il sistema elettorale dei giudici.


    8 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che pone le basi per l’unificazione dei pesi e delle misure. Il paese si sta’ lentamente convertendo al sistema decimale.


    10 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Creazione della Commissione dei Pesi e delle Misure.

    LA CORTE:

    – Dopo molti tentativi Mirabeau e’ riuscito ad introdursi, segretamente, nell’entourage del re, al quale offre i propri servigi. Avere una talpa nell’Assemblea fa comodo al sovrano anche se non fara’ mai uso dei consigli, delle informazioni e delle proposte di questo “confidente”. Per Mirabeau questo e’ solo l’inizio del cammino verso la meta ambiziosa che si propone: diventare ministro.

    MONTAUBAN:

    – Moti controrivoluzionari da parte dei cattolici.


    12 Maggio 1790

    Fondazione della “Societa’ del 1789” di dichiarate tendenze monarchiche.


    14 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che regolamenta la vendita dei beni del clero, diventati beni nazionali nel Novembre 1789.

    – Il ministro degli Affari Esterni Montmorin informa l’Assemblea della tensione sorta tra l’Inghilterra e la Spagna e delle misure prese, segretamente, dal re per sostenere il suo cugino spagnolo.


    15 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Le iniziative segrete del re a favore della Spagna sono state ritenute inopportune e danno inizio ad un dibattito per stabilire se il diritto di pace e di guerra appartiene al re o alla nazione.


    18 Maggio 1790

    Dopo qualche mese di forzata sospensione, riappare l’”Ami du Peuple” di Marat.(900122)

    VIENNE:

    – E’ stata festeggiata la nuova autorita’ municipale di un vicino villaggio, con un rito inconsueto: la messa a dimora del primo Albero della Liberta’.

    Questo rito, largamente pubblicizzato da tutti i giornali, nel 1792 produrra’ la messa a dimora di oltre 60.000 alberi, ornati di nastri, coccarde e cappello frigio in punta. La maggior parte di essi verra’ sradicata dopo la Restaurazione.

    Questa usanza era nata in America nel 1765; in realta’ erano alberi di protesta dei coloni americani contro le vessazioni degli inglesi.


    21 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che rimpiazza i 60 distretti di Parigi con 48 nuove sezioni.


    22 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Fine del dibattito sul diritto di pace e di guerra. Viene stabilito che il diritto di decidere sulla pace e sulla guerra appartiene alla nazione ma la guerra non puo’ essere decisa che su proposta e con l’approvazione del re. Una formula molto ambigua che prelude ad una ulteriore riduzione dei poteri reali.


    23 Maggio 1790

    Marat pubblica il “Progetto di Confederazione Patriottica per Tutto il Regno”.


    24 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Decretata la costituzione del Tribunale di Cassazione.


    28 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Viene approvata la proibizione di portare la coccarda bianca e l’obbligo a tutti gli ufficiali di portare la coccarda tricolore.


    30 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto tendente ad eliminare, o quanto meno a contenere, il fenomeno della mendicita’ che sta’ dilagando in tutto il paese. In particolare, l’afflusso di mendicanti a Parigi e’ enorme. Viene stabilito di potenziare gli Ospizi dei Poveri, gia’ esistenti, e di crearne dei nuovi a totale carico dello Stato. In realta’, piu’ che di ospizi, si trattava di vere e proprie prigioni, dove gli “ospiti” venivano nutriti con “pane e zuppa” a cura di appaltatori privati. Per quelli che si sottraevano all’obbligo del soggiorno in ospizio erano previste particolari sanzioni.

    LIONE:

    – Viene celebrata una grande festa della Federazione.


    31 Maggio 1790

    A.N.C.:

    – Fine della discussione sulla Costituzione Civile del Clero. Il voto, articolo per articolo, durera’ ancora 6 settimane.


    1 Giugno 1790

    Uscita del primo numero dello “Ami du Roi”, giornale monarchico fondato dall’abate Royou.


    2 Giugno 1790

    Pubblicazione del primo numero del Junius Française di Marat.

    Si sta’ diffondendo molto rapidamente un nuovo canto repubblicano: ÇA IRA. Le parole sono del cantautore popolare Ladré e la musica e’ stata ripresa da una contro-danza molto nota del musicista Bécourt.


    Ah! Ça ira, ça ira, ça ira!

    Celui qui s’élève, on l’abaissera!

    Les aristocrates à la lanterne

    Les aristocrates on les pendra!

    ………………………………….

    ………………………………….


    3 Giugno 1790

    LE COLONIE:

    – I mulatti della Martinica si rivoltano e chiedono maggiori diritti civili.


    5 Giugno 1790

    LA COMUNE:

    – Proposta di creare una federazione che riunisca le forze armate di tutti i dipartimenti e la costituzione di una Guardia Nazionale unica.

    Pubblicazione del primo numero del Journal de la Societe de 1789 da parte di Condorcet.

    JEAN ANTOINE NICOLAS DE CARITAT marchese di CONDORCET. Nato a Ribemont il 17/9/1743 e morto a Bourg-La-Reine il 19/3/1794.

    Era un matematico di notevole fama e membro dell’Accademia delle Scienze, nonche’ filosofo illuminista e liberale. Di idee moderate, si trovo’ sempre a disagio di fronte agli eventi tumultuosi della Rivoluzione.

    Deputato alla Convenzione Nazionale si rifiuto’ di votare per la condanna a morte del re. Questo lo mise in cattiva luce e fu accusato di essere un nemico della Repubblica ed un cospiratore. Si diede alla macchia e successivamente arrestato a Bourg-La-Reine, preferi’ avvelenarsi in carcere per evitare il patibolo.


    9 Giugno 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che istituisce una festa della federazione a Parigi per il 14 Luglio 1790.


    10 Giugno 1790

    AVIGNONE:

    – Insurrezione controrivoluzionaria dove la Municipalita’, favorevole alla rivoluzione, viene contrastata da gruppi cattolici/monarchici.

    A questa data Avignone ed il territorio del Comtat Venaissin erano ancora possedimenti papali; una colonia vaticana su suolo francese amministrata da un legato pontificio.

    Esistevano anche altre numerose, piccole enclaves che verranno progressivamente integrate nel territorio metropolitano francese.


    11 Giugno 1790

    AVIGNONE:

    – Vittoria rivoluzionaria in citta’ e nel Comtat Venaissin.


    12 Giugno 1790

    AVIGNONE:

    – dopo la vittoria sui controrivoluzionari la Municipalita’ chiede la sua riunione alla Francia.


    13 Giugno 1790

    NIMES:

    – Insurrezione controrivoluzionaria e massacro di protestanti.

    STRASBURGO:

    – Viene celebrata la festa della Federazione.


    14 Giugno 1790

    NIMES:

    – Vittoria dei rivoluzionari grazie all’intervento dei contadini protestanti della vicina Cevennes.


    16 Giugno 1790

    BESANCON:

    – Celebrata la festa della Federazione.


    19 Giugno 1790

    A.N.C.:

    – Su proposta del deputato Maury, decreto di abolizione della nobilta’ ereditaria, dei titoli, degli ordini militari, insegne araldiche, livree e di tutti i segni di distinzione e di disuguaglianza tra cittadini francesi.


    26 Giugno 1790

    A.N.C.:

    – Esame della domanda di riunione di Avignone alla Francia. L’assemblea riserva e dilaziona la sua risposta per non irritare il papa dal quale si attende il gradimento sulla Costituzione Civile del Clero. Atteggiamento alquanto incomprensibile se non ingenuo: cosa ci si poteva attendere dal papa dopo la nazionalizzazione dei beni ecclesiastici?

    Inizio degli incontri a Reichenbach tra i rappresentanti di Inghilterra, Austria, Prussia e Provincie Unite in vista di un eventuale intervento contro i rivoluzionari.


    27 Giugno 1790

    A.N.C.:

    – Ennesimo decreto che organizza la municipalita’ parigina e incorpora Montmartre nella capitale.


    29 Giugno 1790

    ROUEN:

    – Festa della Federazione.


    3 Luglio 1790

    Incontro segreto di Mirabeau e della regina. L’incontro e’ avvenuto a Saint-Cloud, in un castello che la regina aveva acquistato nel 1785, per suo uso privato.

    Su questo incontro la fantasia degli scrittori si e’ scatenata anche se, in realta’, non si sa nulla.

    Sesso o politica? Mistero!

    Un fatto e’ certo: che dopo questo incontro la regina manifestera’, in ogni occasione, un astio profondo ed incomprensibile verso Mirabeau.

    Qualcuno e’ giunto ad immaginare che la morte di Mirabeau, avvenuta improvvisamente nell’Aprile del 1791, sia dovuta a veleno fattogli propinare dalla regina stessa.

    Pubblicazione di un articolo di Condorcet favorevole alla concessione del voto alle donne.


    12 Luglio 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che adotta il testo definitivo della Costituzione Civile del Clero.


    14 Luglio 1790

    Grandiosa festa della Federazione al Campo di Marte di Parigi. Ultima espressione della sempre piu’ debole unione del popolo con il suo re.

    AMBURGO:

    – Festa commemorativa della presa della Bastiglia.

    Marat continua le sue pubblicazioni e da alle stampe: “L’infernale progetto dei nemici della Rivoluzione”.

    La Festa della Federazione e’ stata una delle piu’ grandi manifestazioni mai viste a Parigi, prima di allora.

    Il Campo di Marte, naturalmente piatto, venne trasformato in un grandioso anfiteatro, con imponenti lavori di movimento terra, ai quali contribuirono 12000 operai e, negli ultimi giorni, migliaia di cittadini accorsi volontariamente per completare la sistemazione del campo, al canto di Ça Ira.

    La festa, sotto una pioggia scrosciante, vide affluire 300.000 spettatori, tra cittadini e rappresentanti delle truppe federate di tutto il paese, ospitati presso le famiglie parigine.

    La cerimonia ufficiale comprendeva, oltre le solite imponenti parate militari, una messa celebrata sul campo dal vescovo Talleyrand (che, con le tasche piene di soldi, vinti al gioco la sera precedente, si divertiva come un matto, tanto da pregare l’abate Louis di non farlo ridere); una esibizione di La Fayette a cavallo che, con la spada sguainata, giura fedelta’ a questo ed a quello, tra le deliranti acclamazioni dei suoi mouchards. Anche il re giura fedelta’ alla nascente Costituzione e la regina fa la sua bella figura mostrando i suoi figli al popolo.

    La festa durera’ parecchi giorni con grandiosi banchetti da migliaia di coperti, canti, danze e fuochi d’artificio sulla spianata della Bastiglia e con l’inevitabile corollario di sbronze colossali.

    E’ rimasto celebre il banchetto di 15.000 coperti organizzato nel giardino della Muette.

    Per qualche giorno miseria, carestia e disoccupazione vengono dimenticate.

    Oggi, sul Campo di Marte si erge la Tour Eiffel.


    22 Luglio 1790

    LA CORTE:

    – Il re approva la Costituzione Civile del Clero.

    La Costituzione Civile del Clero (C.C.C.) e’ stato un atto fondamentale della Rivoluzione che priva gli ecclesiastici di ogni loro particolare privilegio o distinzione.

    La C.C.C. stabilisce la struttura gerarchica del clero cattolico nei seguenti termini:

    – 10 grandi aree metropolitane dirette da arcivescovi eletti dai cittadini

    – 83 vescovi (uno per ogni dipartimento) eletti dai cittadini

    – i curati di ciascuna parrocchia dovranno anch’essi essere eletti.

    Viene altresi’ decretata:

    – la completa indipendenza della organizzazione dal papato romano

    – l’obbligo tassativo, per tutti i religiosi, di prestare giuramento di fedelta’ alla nazione, al re ed alla Costituzione.

    La contropartita che lo stato offre e’ piu’ che generosa:

    – una rendita da 20000 a 50000 lire annuali per i vescovi e gli arcivescovi

    – da 1200 a 6000 lire annuali per ciascun curato secondo l’importanza della parrocchia assegnata.


    23 Luglio 1790

    LA CORTE:

    – Ricevimento, da parte del re, di una lettera del papa il quale preannuncia che condannera’ la Costituzione Civile del Clero. Questa lettera viene tenuta segreta.


    25 Luglio 1790

    LIONE:

    – Moti ed agitazioni di stampo monarchico.


    26 Luglio 1790

    Pubblicazione de “C’en est fait de nous!” di Marat che chiede l’esecuzione capitale di 500-600 aristocratici per salvare la Rivoluzione.


    27 Luglio 1790

    Accordo a Reichenbach tra Inghilterra, Austria, Prussia e Provincie Unite che lascia campo libero all’Austria di riprendere il Belgio ed esprime l’inquietudine di questi quattro paesi davanti all’evoluzione politica in Francia e alle sue conseguenze all’estero.


    28 Luglio 1790

    A.N.C.:

    – Secco rifiuto dell’Assemblea alla richiesta di lasciar transitare sul territorio francese le truppe austriache inviate contro il Belgio.


    30 Luglio 1790

    STENAY:

    – Rivolta degli appartenenti al reggimento “La Reine-Cavalerie”, che reclamano le loro paghe arretrate.


    31 Luglio 1790

    A.N.C.:

    – Decisi alcuni provvedimenti contro Marat e Desmoulins a causa delle loro violente istigazioni alla rivolta.


    1 Agosto 1790

    A.N.C.:

    – Viene creato un Comitato Diplomatico per controllare l’azione del re.


    3 Agosto 1790

    NANCY:

    – Inizia l’agitazione in seno ai reggimenti di Châteauvieux e di Mestre-de-Camp; anche se i soldati reclamano la paga che e’ loro dovuta, in realta’ la rivolta e’ stata fomentata da emissari del Duca d’Orleans con l’appoggio del locale Club dei Giacobini.


    8 Agosto 1790

    LE COLONIE:

    – Dispersione con la forza dell’assemblea dei coloni di San Domingo, su ordine del governatore dell’isola.


    9 Agosto 1790

    Pubblicazione di un nuovo scritto di Marat “On nous endort, prenons-y garde!”


    16 Agosto 1790

    A.N.C.:

    – Decreto contenente misure di “salutare terrore” per ristabilire la disciplina nell’esercito.

    – Creazione dei giudici di pace ed eliminazione degli antichi tribunali feudali.

    Comincia ad affiorare il concetto di TERRORE quale metodo di profilassi e rimedio contro le turbolenze sociali. Terrore invece di pane.


    18 Agosto 1790

    JALES:

    – Riunione di 20000 monarchici armati al campo di Jales nel Gard (dipartimento di Nîmes). E’ una milizia spontanea e volontaria che si propone di abbattere la Rivoluzione e ripristinare il vecchio ordine.

    Lettera di La Fayette a Bouille’, comandante dell’armata di Metz, che gli chiede di sferrare un “gran colpo” per riportare ordine a Nancy tra la popolazione ed i reggimenti in rivolta. (900803)


    21 Agosto 1790

    A.N.C.:

    – Decreto per la creazione dei tribunali militari.


    26 Agosto 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che dichiara decaduti i patti di famiglia tra i Borboni di Francia e quelli di Spagna. Erano accordi, precedentemente stipulati, tra i due rami della famiglia, per una reciproca assistenza militare.

    NANCY:

    – Continuano i moti e le agitazioni.


    29 Agosto 1790

    A.N.C.:

    – Norme per l’organizzazione dei tribunali di Parigi.


    31 Agosto 1790

    NANCY:

    – I militari della guarnigione si sono rivoltati contro gli ufficiali aristocratici.

    Bouille’ e le sue truppe entrano in citta’ e ristabiliscono l’ordine dopo una battaglia contro i soldati rivoltosi e la guardia nazionale cittadina, che si era alleata con i ribelli.

    Il sacrificio di un giovane ufficiale di nome Désilles e’ stato inutile; si era posto davanti ai cannoni nel vano tentativo di scongiurare la battaglia ed il conseguente massacro.

    Sono stati impiegati 4500 soldati regolari ed alla fine della battaglia 42 insorti verranno fucilati e/o impiccati, uno suppliziato con la ruota ed altri 41 condannati alle galere.

    FRANCOISE CLAUDE AMOUR marchese di BOUILLE’. Nato a Cluzel-Saint-Eble il 19/11/1739 e morto a Londra il 14/11/1800.

    Nato per fare il soldato, inizia la sua carriera militare a 14 anni, sotto il regno di Luigi XV, e si distingue in numerose battaglie, nelle Colonie e, successivamente, in territorio metropolitano. Il suo deciso intervento a Nancy, per domare la rivolta giacobina, gli fruttera’ una menzione di lode da parte dell’Assemblea Nazionale Costituente.

    Tuttavia egli mantiene contatti segreti con la Corte ed avra’ una parte rilevante nella fuga del re da Parigi.

    Fallito il tentativo a favore del re, si rifugia in Lussemburgo e successivamente passa al servizio dei Principi Emigrati. Muore esule a Londra.


    2 Settembre 1790

    La notizia della dura repressione operata da Bouille’ a Nancy provoca, in Parigi, parecchi disordini da parte di estremisti giacobini.


    3 Settembre 1790

    A.N.C.:

    – Voto di felicitazioni a Bouille’ per la sua azione a Nancy.


    4 Settembre 1790

    A.N.C.:

    – Dimissioni di Necker. L’Assemblea si attribuisce la direzione collegiale del Tesoro Pubblico.


    6 Settembre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto di soppressione ufficiale dei Parlamenti ed altre corti di giustizia dell’antico regime. (870819)

    ANGERS:

    – In citta’ crescono i disordini.


    7 Settembre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto per l’organizzazione degli Archivi Nazionali.


    16 Settembre 1790

    BREST:

    – Ammutinamento di alcuni equipaggi della marina militare.


    19 Settembre 1790

    Festa funebre a Parigi, al Campo di Marte, in onore dei “Difensori dell’Ordine” uccisi a Nancy. La festa e’ stata organizzata dalla Municipalita’ per commemorare i 42 giacobini fucilati da Bouille’. E’ la risposta della “strada” alla presa di posizione dell’Assemblea. (900903)


    23 Settembre 1790

    A.N.C.:

    – Creazione di una Commissione di sette deputati incaricata di riunire ed inserire nella nuova Costituzione i dispositivi di parecchi decreti approvati dall’Assemblea.


    29 Settembre 1790

    A.N.C.:

    – Approvato un decreto che trasforma gli assegnati in carta moneta e sopprime il pagamento degli interessi su gli 800 milioni di titoli che dovranno essere emessi per fare fronte al disavvanzo pubblico. Si innesca cosi’ una interminabile spirale inflazionistica.


    30 Settembre 1790

    Pubblicazione del primo numero de La Feuille Villageoise, giornale destinato alle popolazioni contadine, per la diffusione, in forma moderata, delle nuove idee sociali. E’ curato da Giuseppe Cerutti, gesuita di origine milanese.


    6 Ottobre 1790

    LA CORTE:

    – Lettera del re di Francia a suo cugino Carlo IV di Spagna dove riafferma la sua ostilita’ alla Costituzione Civile del Clero, anche se da lui approvata il 22 Luglio.


    10 Ottobre 1790

    A.N.C.:

    – Domanda di dimissioni di alcuni ministri che le sezioni di Parigi hanno scelto come candidati per l’elezione all’Assemblea.


    12 Ottobre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che scioglie l’Assemblea dei Coloni di San Domingo e riafferma la legalita’ della schiavitu’.


    13 Ottobre 1790

    Prima riunione degli Amis de la Verité al circolo del Palais Royal di Parigi.


    20 Ottobre 1790

    LA CORTE:

    – Dimissione dei Ministri del 10 Ottobre. Su consiglio di La Fayette il re li rimpiazza con:

    . Duportail alla Guerra

    . Duport-Du-Tertre alla Giustizia

    . Conte De Fleurieu alla Marina

    . De Lassart agli Interni

    . Montmorin agli Affari Esterni.


    21 Ottobre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che adotta la bandiera tricolore come emblema della Francia, al posto della vecchia bandiera bianca fiordalisata.


    24 Ottobre 1790

    Fine della tensione tra Spagna ed Inghilterra. Privato dell’appoggio della Francia, il re di Spagna accetta l’ultimatum inglese su alcune contese territoriali.


    26 Ottobre 1790

    LA CORTE:

    – Piano di Fersen per organizzare la fuga della famiglia reale presentato, in gran segreto, a Luigi XVI.

    AXEL conte di FERSEN, nato a Stoccolma il 4/9/1755 ed assassinato a Stoccolma il 20/6/1810.

    Militare di carriera svedese venuto a servire sotto la bandiera dei Borboni. Introdotto a Corte, si innamora pazzamente e ricambiato, di Maria Antonietta. E’ l’artefice e la guida del piano di fuga della famiglia reale.

    Fallito il tentativo di fuga, cerchera’, in ogni modo, ma inutilmente, di fare evadere la regina dalla prigione del Tempio.

    Rientrato alla Corte di Svezia ed immischiato in una oscura vicenda di avvelenamento del principe ereditario, viene massacrato dalla folla di Stoccolma.


    27 Ottobre 1790

    A.N.C.:

    – Approvazione della nuova Tassa sul celibato e sul nubilato, che colpisce ambo i sessi, non sposati, dopo i 30 anni di eta’. E’ un provvedimento pesante che aumenta del 25% tutte le altre tasse dovute dagli interessati.


    29 Ottobre 1790

    LE COLONIE:

    – Sollevamento dei mulatti nella parte nord dell’isola di San Domingo.


    30 Ottobre 1790

    A.N.C.:

    – Presentazione di un memoriale dei vescovi deputati all’Assemblea, redatto dall’arcivescovo Boisgelin e firmato da tutti i vescovi, esclusi Talleyrand e Gobel. Nel memoriale si chiede di attendere l’approvazione della Santa Sede prima di applicare la Costituzione Civile del Clero, il che significa rimandare, sine die, l’applicazione del provvedimento.


    11 Novembre 1790

    LE COLONIE:

    – Insurrezione ad Ile de France (oggi isola Mauritius).


    22 Novembre 1790

    L’esercito austriaco entra in Belgio e riconquista l’antico possedimento, incontrando solo una debole resistenza armata.


    23 Ottobre 1790

    UZES:

    – Scontro armato tra cattolici e la guardia nazionale.

    LE COLONIE:

    – Sollevamento degli schiavi neri a San Domingo che reclamano l’abolizione della schiavitu’.


    27 Novembre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che impone agli ecclesiastici di prestare giuramento di fedelta’ alla nazione, alla legge ed al re ed, implicitamente, alla Costituzione Civile del Clero. Gli ecclesiastici che rifiutino di prestare giuramento saranno dichiarati “refrattari”.

    – Legge che organizza il Tribunale di Cassazione la cui competenza e’ limitata a giudicare sui vizi di forma.


    29 Novembre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che sospende l’Assemblea della Martinica e decide l’invio di commissari alle Isole del Vento (Piccole Antille).


    30 Novembre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che regola la questione del pagamento delle pensioni ecclesiastiche, a favore dei preti che hanno prestato giuramento alla C.C.C.


    2 Dicembre 1790

    Entrata dell’esercito austriaco a Bruxelles.


    3 Dicembre 1790

    LA CORTE:

    – Lettera di Luigi XVI al re di Prussia Federico Guglielmo II nella quale chiede un “congresso europeo appoggiato da una forza armata” per aiutarlo a restaurare la sua autorita’.


    12 Dicembre 1790

    Completo ristabilimento del potere dell’imperatore d’Austria su tutto il Belgio.


    14 Dicembre 1790

    Nota di protesta dell’imperatore Leopoldo II d’Austria contro la spogliazione dei “PRINCES POSSESSIONNES” in Alsazia. Si trattava di principi stranieri ( di origine tedesca) che godevano di vecchi privilegi feudali su questo territorio francese. L’abolizione dei diritti feudali, decretata il 4 Agosto 1789, ha colpito anche i presunti diritti di questi principi.


    15 Dicembre 1790

    A.N.C.:

    – Soppressione degli aspetti veniali e del diritto di ereditarieta’ di alcune cariche pubbliche.


    21 Dicembre 1790

    A.N.C.:

    – Decreto che sopprime determinati appannaggi tipici della nobilta’ e del clero.

    In questo caso si tratta degli appannaggi, di 2 milioni di lire l’anno, destinati ai principi di sangue reale:

    . il conte di Provenza

    . il conte di Artois

    . il duca d’Orléans

    – Decreto che decide l’erezione di un monumento a Jean-Jacques Rousseau, padre dell’Illuminismo.


    26 Dicembre 1790

    LA CORTE:

    – Il re approva il decreto del 27 Novembre che impone al clero di prestare giuramento e di accettare la Costituzione Civile del Clero.


    27 Dicembre 1790

    A.N.C.:

    – 59 deputati ecclesiastici prestano giuramento secondo quanto previsto dalla C.C.C.


    29 Dicembre 1790

    Pubblicazione di un violento articolo di Marat contro la monarchia.

  • L’Illuminismo

    Il termine (in francese significa capacità illuminatrice) indica il vasto movimento di pensiero, originatosi nel XVIII sec. L’indirizzo dell’illuminismo fu di impegno costante nell’utilizzare la critica e la guida della ragione in ogni campo dell’esperienza umana. Scopo precipuo della corrente illuministica è quello di condurre i lumi della ragione in ogni settore, per sviluppare non solo il metodo scientifico, ma anche il modo di vivere, la cultura e le istituzioni. L’illuminismo si erse quindi contro l’assolutismo monarchico, la chiesa e l’aristocrazia feudale, facendosi portatore del vessillo del progresso. Tra i caratteri fondamentali del movimento, una severa analisi critica di ogni forma di autoritarismo; una profonda fiducia nella ragione, unico mezzo per chiarire e risolvere tutti i problemi dell’uomo; il culto del progresso e dell’educazione dell’uomo; la polemica contro la tradizione filosofica medievale; la consapevolezza del fatto che una nuova era stesse per nascere; la ricerca di un nucleo di verità morali originario, comune a tutti gli uomini e superiore a qualunque forma di dogma imposto dall’alto; la violenta opposizione a ogni forma di superstizione e di intolleranza; l’impegno a espandere e a diffondere ogni tipo di conoscenza, principalmente quella scientifica, per demolire i muri innalzati nel passato e aprire le porte al nuovo che avanza. Un’idea fondamentale, nella corrente illuminista, è quella del diritto naturale (diritto di natura, diritto delle genti), da cui deriva lo spirito universale di giustizia e libertà che fornì grande impulso alle rivoluzioni francese e americana. Il programma fondamentale dell’illuminismo, riesaminare ogni cosa alla luce della ragione, si realizzò nell’Encyclopèdie. Gli enciclopedisti promettevano d’indagare in ogni campo del sapere. La teoria della conoscenza più diffusa tra gli illuministi fu quella del sensismo. La sensazione è l’unica nostra fonte di conoscenza, in quanto tutte le nostre idee si generano dai sensi e non vi sono idee innate. Una corrente più materialistica fu il meccanismo secondo la quale l’uomo è una macchina, tutte le sue attività psichiche sono verificabili attraverso leggi matematiche. Uno dei primissimi bersagli furono le credenze religiose. Secondo i deisti, ciascun uomo può conoscere questo Essere supremo con la forza della ragione. Una minoranza di illuministi era ateista, per loro, nessun Dio creatore sta all’origine. Il pensiero illuminista offrì il meglio di sè nel capo delle idee politiche.
    I tre maggiori teorici delle idee politiche dell’illuminismo furono Montesquieu, Voltaire e Rousseau. Fin dalle Lettere persiane, satira della frivola società del tempo, Montesquieu cerca di definire le leggi che regolano la vita sociale. Con grande senso realistico e seguendo il modello della costituzione inglese, Montesquieu afferma la necessità di una rigida distinzione tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, affinchè la libertà del cittadino sia garantita. Il pensiero di Rousseau è illuminista nella critica alla storia e alla società , ma già romantico nella rivendicazione della spontaneità del sentimento contro la ragione. Nel seguire l’evoluzione umana da un ideale stato di natura alla sua decadenza sociale (l’uomo nasce buono, la società lo perverte) egli proclama il contratto sociale (in base al quale ogni cittadino partecipa alla vita politica).
    I fenomeni elettrici furono un argomento scientifico ampiamente dibattuto nel Settecento. Da pochi anni Benjamin Franklin aveva enunciato il principio della conservazione della carica elettrica e aveva mostrato che a questi fenomeni era legata una quantità enorme di energia.
    Alessandro Volta chiarì il concetto di corrente elettrica, ponendo fine al mistero che avvolgeva i fenomeni elettrici, ritenuti anche origine dei terremoti.
    Il Settecento fu un periodo di grande fervore scientifico. In Europa e in America settentrionale andavano moltiplicandosi gli ingegnosi sperimentatori e gli attenti osservatori della natura che.
    Gli intellettuali creano una rete davvero cosmopolita: dalle vaccinazioni contro le malattie endemiche alle barriera doganali, dalla scoperta dei popoli selvaggi alla necessità della diffusione dell’istruzione.

    CD-Tecniche nuove, Eureka 2000 / Libro, Edizioni Scolastiche Bruno Mondatori- La Letteratura / CD, ACTA- Mille anni di storia (Il Settecento)

  • Il Congresso di Vienna

    Mentre Napoleone è relegato all’Isola d’Elba, i rappresentanti di tutti gli stati europei si riuniscono in un congresso che dura dal settembre del 1814 al giugno del 1815. Con il congresso di Vienna si è soliti far iniziare la cosiddetta età della Restaurazione, che comprende il periodo dal 1815 alle rivoluzioni del 1848. Una restaurazione pura e semplice. Il termine restaurazione chiaramente contrapposto a rivoluzione, sta a indicare la volontà di un ritorno al passato.
    Le 216 delegazioni presenti dovrebbero stabilire il destino del continente, ma tutte le decisioni vengono prese in riunioni ristrette dai rappresentanti delle quattro potenze alleate: per l’Austria, il principe di Metternich; per l’Inghilterra, il ministro Castlereagh; per la Russia, lo zar Alessandro I in persona; per la Prussia il re Federico Guglielmo III. Anche il ministro francese Talleyrand viene ammesso tra i grandi quale rappresentante della Francia dei Borbone che alla Rivoluzione hanno sacrificato re Luigi XVI. Il nuovo ordine europeo viene costruito su due principi essenziali: il principio di legittimità e il principio di equilibrio. In base al primo, i principi legittimi, cioè quelli cacciati dalle armate rivoluzionarie o da Napoleone, riottengono il trono perduto, ma per garantire uno stabile equilibrio politico e impedire che uno stato risulti più forte degli altri, vengono fatte numerose eccezioni. In Italia, in Germania e in Polonia la legittimità viene sacrificata proprio in nome dell’equilibrio delle forze tra i grandi. Il Congresso di Vienna, nel tracciare i confini politici dell’Europa restaurata, non aveva tenuto conto della volontà dei popoli, del loro desiderio di unità e indipendenza. Più volte, nel corso dei primi decenni dell’Ottocento, l’ordine europeo fu scosso da sussulti rivoluzionari le cui parole d’ordine erano costituzione e indipendenza. I moti insurrezionali scoppiati in Italia e in altri paesi europei nel 1820-21 erono falliti a causa soprattutto dell’isolamento dei patrioti dal resto della popolazione. Il congresso non interrompe i lavori neppure durante i Cento giorni di Napoleone e si conclude il 9 giugno, nove giorni prima della battaglia di Waterloo. Se Napoleone in quell’occasione avesse vinto, il congresso si sarebbe risolto nella più grottesca farsa del secolo. Comincia ora l’epoca della Restaurazione, così chiamata perchè i sovrani si propongono di ridare all’Europa l’assetto del 1789 e di ripristinare l’antico ordine fondato sul diritto divino e sui privilegi della vecchia aristocrazia. Come se l’illuminismo non fosse neppure esistito.
    Analizziamo le principali decisioni assunte dal Congresso di Vienna. La Francia mantiene i confini del 1792, ma deve cedere la Saar alla Prussia. La Russia si rafforzò ottenendo la Finlandia (dalla Svezia), la Bassarabia (dall’impero ottomano) e la corona del Regno di Polonia.
    La Prussia si estese verso sud e verso ovest, giungendo a confine con la Francia. La Prussia cede alla Russia la Polonia nord occidentale, ma ottiene la Renania e la Sassonia, oltre a moltissimi staterelli tedeschi già cancellati da Napoleone.
    L’Austria costituì un grande impero multinazionale, che dominava sull’Europa centro-orientale e, direttamente o indirettamente, su pressochè tutta la penisola italiana. L’Austria rientra in possesso della Lombardia e si fa assegnare parte della Galizia e il territorio della Repubblica di Venezia, non più ricostituita. Le viene inoltre attribuita la presidenza della Confederazione germanica.
    La Confederazione germanica, che prende il posto del Sacro Romano Impero, è governata da una dieta con sede a Francoforte. E’ costituita da 4 città libere, da 35 principati, e vi aderiscono Prussia, Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Gran Bretagna.
    Il Belgio fu unito all’Olanda nel Regno dei Paesi Bassi. Questo, insieme al regno di Sardegna, fu uno degli stati-cuscinetto che avrebbero dovuto arginare future velleità espansionistiche della Francia. Campioni della Restaurazione furono il regno di Sardegna, con Vittorio Emanuele I, che si ingrandisce con l’annessione dell’antica Repubblica di Genova, soppressa definitivamente, lo stato pontificio, con Pio VII e il regno delle Due Sicilie, con Ferdinando I di Borbone. Più liberali furono Francesco I di Lorena in Toscana e di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena a Parma, mentre nel Lombardo-Veneto gli austriaci governarono con efficienza, ma questo non fu sufficiente a garantire loro il consenso delle classi dirigenti e dei ceti intellettuali.
    Nella penisola iberica, il Portogallo viene restituito ai Braganza e Ferdinando VII torna sul trono di Spagna.
    La Confederazione svizzera è ricostituita con qualche ampliamento (tre nuovi cantoni) e dichiarata perpetuamente neutrale. Svezia e Norvegia (prima legata alla Danimarca) sono riunite sotto un unico sovrano, Bernadotte di Svezia.
    L’Inghilterra mantiene il possesso di Malta e rafforza il suo potere nel Mediterraneo con l’acquisizione di Gibilterra. L’acquisto del Capo di Buona Speranza e di Ceylon le dà il pieno controllo della rotta delle Indie.
    Per garantire la durata della sistemazione che il Congresso di Vienna ha imposto all’Europa restaurata, nel settembre 1815 Alessandro I propone uno strano accordo diplomatico, sottoscritto anche da Francesco d’Austria e da Federico Guglielmo di Prussia. Viene sottoscritto il patto della Santa Alleanza secondo il quale i tre sovrani, “incaricati dalla Provvidenza”, si impegnano a prestarsi aiuto e soccorso reciproco per garantire la tranquillità dei popoli e la pace in Europa contro ogni convulsione rivoluzionaria. I sovrani si impegnano quindi a intervenire con i loro eserciti ovunque venga rimesso in discussione l’assetto politico e sociale fissato a Vienna. Si stabilisce così un terzo principio, quello d’intervento.

    CD,ACTA- mille anni di storia (l’ottocento)

  • Hegel: l’idealismo logico

    Hegel nasce a Stoccarda nel 1770 e studia in scuole religiose. Una volta laureato, viene chiamato a Berna a fare il precettore privato. Nelle famiglie ricche dove lavora ha la possibilità di frequentare grandi biblioteche dove si può accingere alla lettura dei classici. Egli studiò molto la cultura greca e soprattutto Platone. Voleva diventare un grande filosofo come Platone e non come il “genio” (Schelling) che solo in sogno conobbe la filosofia. Proprio mentre era a Berna scrisse le sue prime opere di natura religiosa: “La vita di Gesù”, “La positività della religione cristiana”. Le opere di questo periodo non ebbero grande successo anche se oggi sono state riscoperte e studiate.
    Successivamente pubblica: “Differenza fra il sistema filosofico di Fiche e quello di Schelling”, “Fenomenologia dello spirito”.
    Trasferitosi a Norimberga scrive “Scienza della logica” dove, partendo dall’idea prima di essere cerca di raggiungere la realtà determinata e quindi anche la coscienza.
    A Berlino divenne professore universitario facendo, con le sue lezioni, grande successo. Hegel divenne filosofo dello Stato Prussiano, con le “Lezioni Berlinesi”, libro contenente gli appunti delle sue lezioni, raccolti dai suoi alunni, esaltava le doti dello Stato tedesco e lo poneva come guida per gli altri.
    Egli sviluppa il suo pensiero tenendo presente il pensiero greco. Per Hegel il principio di ogni cosa è l’ Assoluto = distinzione di natura e spirito. L’assoluto (unità distinzione) ha un punto finale. “Tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è razionale e reale” tutto ciò che si realizza ha una sua razionalità; ciò vuol dire credere alla provvidenza (ottimismo). Tutto ciò che è razionale si deve realizzare.
    Per Hegel l’assoluto si sviluppa secondo una struttura dialettica. Di dialettica ne hanno parlato i sofisti, ma era di natura bipolare; ne ha parlato Kant, ma rappresentava la pretesa della ragione di dimostrare le sue idee. Per Hegel invece, la dialettica rappresenta il movimento stesso dell’ Assoluto.

    STRUTTURA DELL’ASSOLUTO

    TESI: momento astratto intellettuale, Momento di posizione
    ANTITESI: opposizione, momento negativo della ragione
    SINTESI: momento positivo razionale, Movimento circolare
    L’antitesi si basa sul principio di opposizione che determina il movimento. La sintesi rappresenta il superamento dei limiti posti nella tesi e nell’antitesi.(SINTESI=AUFHBEN tagliare e conservare).

    Esempio:
    TESI: vita
    ANTITESI: morte
    SINTESI: specie (figli) (con i figli si può vivere oltre la morte).

    Quindi la tesi e l’antitesi vengono superati per affrontare un momento nuovo di ottimismo.

    Nelle opere giovanili già si può intuire questo metodo dialettico:
    TESI: momento rappresentato dalla religione greca; c’era armonia con la natura, la religione rispondeva ai bisogni dell’uomo.
    ANTITESI: rappresentata dalla religione ebraica; si rompe l’ equilibrio tra uomo e divinità mostrando l’uomo come schiavo, servo della divinità punitrice. Si ha quindi una scissione (separazione tra uomo e divinità).
    SINTESI: rappresentata dalla religione cristiana; la religione dell’amore. L’amore unisce l’uomo a Dio; come dice Platone: “nell’amore non c’è chi domina e chi è dominato, c’è unità. L’uomo della religione cristiana sa che è unito a Dio attraverso l’amore. Con l’amore si supera qualsiasi scissione (Fedro).

    Quindi l’assoluto rappresenta il momento culminante della filosofia. “La filosofia è come l’uccello di Minerva che vola al tramonto”.
    Minerva: Dea della sapienza
    Tramonto:momento di riflessione; (l’assoluto riflette su se stesso).

    L’idealismo di Hegel è un idealismo logico [sarà accusato di Panlogismo (tutto è razionalità)].

    FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO

    La fenomenologia dello spirito rappresenta la storia romanzata dello spirito che si racconta attraverso la storia. Lo spirito si presenta come:

    COSCIENZA: Spirito
    AUTOCOSCIENZA: Religione
    RAGIONE: Sapere Assoluto

    Lo spirito cerca di presentarsi:

    COSCIENZA:
    * Certezza sensibile
    * Percezione
    * Intelletto

    AUTOCOSCIENZA:
    * Servo – padrone
    * Libertà (Stoicismo, scetticismo, cristianesimo)
    * Coscienza infelice

    RAGIONE:
    * Osservativa (Rinascimento)
    * Attiva (piacere, virtù, cuore)
    * Etica

    La coscienza è il momento in cui inizia tutto. Lo spirito prende coscienza di se (certezza sensibile). Quando capisce la differenza tra uno e molti, si passa alla percezione.
    Con l’intelletto si fa il concetto che permette di cogliere l’universale concreto.
    Concetto reale (concreto) – razionale (universale).
    La coscienza diviene autocoscienza nel rapporto con gli altri. Noi siamo delle coscienze, tra l’una e l’altra si crea un rapporto di “servo – padrone”.
    C’è chi ha paura della morte, dell’incognito. allora non affronta la vita e si affida a qualcun altro. Chi non ha paura sarà sempre padrone nella vita, chi invece ha paura avrà sempre un atteggiamento di servo.
    Il padrone che si serve del servo, non si rende conto però che è lui stesso servo del suo servo poiché ha bisogno di lui. Allora il servo prende coscienza della sua importanza per il padrone, che non potrebbe essere tale senza il suo servo.
    Da questa opposizione scaturisce la libertà spirituale. Il Cristianesimo del Medioevo ha portato la coscienza infelice: durante quel periodo infatti, si diceva ai cristiani di vivere in questo mondo pensando sempre che il vero mondo è quello dell’aldilà. Allora il cristiano nel Medioevo, era scisso, lacerato, perché viveva in questo mondo sapendo che non era il suo mondo.
    Nel Rinascimento ci cogliamo come ragione (universale concreto). Ragione osservativa: l’uomo nel Rinascimento vuole fare scienza. Poi da osservativa diventa attiva (la ragione può agire per piacere, come Faust); o per ragioni di cuore (come Rousseau) o per virtù (come Don Chisciotte). Il momento culminate vede la ragione come etica.

    Percorso speculativo

    * SPIRITO
    La bella vita etica “Antigone”
    La cultura (Illuminismo, Robespierre, Terrore)
    L’anima bella (Romanticismo, Novalis)
    * RELIGIONE
    * SAPERE ASSOLUTO

    La bella vita etica è il mondo greco. Si rifà alla tragedia di Antigone. Lei era una fanciulla che ha disubbidito a Creonte seppellendo il fratello. Si viene a formare un conflitto tra legge umana e legge del cuore. Ciascuno di noi ha simpatia per Antigone, ma se ciascuno di noi la pensasse come lei, non ci sarebbe Stato. Le leggi vanno rispettate anche se non condivise per mantenere il giusto rapporto individuo-stato.
    Da questo conflitto si giunge al poter vivere in società. E’ il caso dell’impero romano. La cultura rappresenta la presenza della legge dello Stato. Ma questo ha comportato il momento del Terrore. Siamo tutti uguali, ma nello stesso tempo nessuno lo era. Il rapporto tra individuo e Stato nell’Illuminismo era di paura.
    E’ un’anima bella che rischia di impazzire o intisichire. E’ individualistica.

    ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE IN COMPENDIO

    ASSOLUTO O IDEA
    * Idea in se o Logica
    Essere (qualità, quantità, misura)
    Essenza [contenuto dell’essere]
    Concetto
    * Idea fuori di se o Natura
    Meccanica
    Fisica (magnetismo, elettricità, chimismo)
    Organica (geologico, vegetale, animale[sensibilità, irritabilità, riproduzione{vita, morte, specie}])
    * Idea in sè e per sé o Spirito
    Soggettivo (antropologia[anima], fenomenologia[coscienza], psicologia[libertà]);
    Oggettivo (Diritto, moralità, eticità [famiglia, società civile, stato]);
    Assoluto (arte[idealità, intuizione, forma]{l’assoluto è intuito}, religione[orientale, personale, cristiana]{l’assoluto è rappresentato}, filosofia{l’assoluto è pensato come concetto}).

    Idea in se o LOGICA
    Per Hegel tutto è logica, tutto è razionalità. “Le mie categorie hanno mani e piedi”; le categorie, forme della logica non sono astratte, ma concrete. Il momento vero è la sintesi, il concetto. Il vero concetto è l’idea, il momento in cui l’idea, partita da essere diviene concetto.

    Idea fuori di sé o NATURA
    Nella filosofia della natura, l’idea si estranea da sé. Essa rappresenta il momento negativo razionale, quello dell’antitesi. E’ un momento importante, necessario ma che Hegel non ritiene interessante poiché qualunque suo spettacolo, anche se stupendo, è inferiore ad ogni azione dell’uomo, anche se malvagia; perché nell’uomo c’è lo spirito libero.
    Non è come Schelling che la studia approfonditamente attraverso la fisica speculativa.
    Hegel dice: “io non credo alla natura come ce l’ha presentata il Romanticismo, (“Deus sive natura” Spinoza). Egli la suddivide in meccanica, fisica ed organica.
    La natura meccanica studia la natura nello spazio e nel tempo (esteriormente).
    La natura fisica analizza le leggi della natura. Le leggi sono quelle di Schelling(elettricità, magnetismo, chimismo).
    La natura organica ci presenta l’organismo geologico (il fossile).
    Hegel studia l’organismo secondo la concezione di Aristotele di funzione vegetativa e sensitiva. L’organismo vegetale ha la funzione vegetativa cioè di crescere, nutrirsi e morire. L’organismo animale ha invece la funzione sensitiva, quindi ha anche la capacità di sentire gli stimoli. L’animale sente; è sensibile; quando sente degli stimoli reagisce ad essi, di qualsiasi natura essi siano, secondo la legge di stimolo e risposta. La riproduzione rappresenta la continuazione della vita (vita, morte, specie).
    La specie è il punto culminante della riproduzione. Con la specie vengono superate le barriere della morte con la vita stessa. Ciò determina la Storia dell’umanità.

    Idea in sé e per sé o SPIRITO
    * Lo spirito soggettivo
    Nell’Antropologia Hegel ci presenta lo spirito soggettivo come anima biologica cioè come funzionalità, come vita (alla maniera di Aristotele). Un’anima primordiale a contatto con l’ambiente (teoria dell’evoluzione).
    Nella Fenomenologia dello spirito, si parla di coscienza (certezza sensibile, percezione, intelletto).
    La Psicologia ci studia dal punto di vista della libertà. La psicologia non viene studiata come scienza; lo diventerà solo nel 1879. Per il momento viene studiata solo come espressione della nostra libertà.
    * Lo spirito oggettivo
    Lo spirito oggettivo riguarda i rapporti che si concretizzano tramite la libertà. La libertà individuale si esplica nelle istituzioni.
    Il primo momento è il contratto; si riferisce alla proprietà che è la prima libertà individuale. Quindi il diritto si presenta come un momento esteriore, come rapporto visibile. Il primo rapporto visibile è il contratto, ciascuno di noi si realizza come possesso, e quindi con tutto ciò che comporta avere il contratto e la conservazione della proprietà privata.
    Se il diritto è l’aspetto esteriore, quello interiore è la moralità. Per Hegel è sempre un aspetto individuale.
    Per superare gli aspetti limitativi l’unico momento vero è la sintesi: individualità in riferimento alla comunità (eticità, organismi etici). La sintesi ci presenta dunque l’eticità, il significato dell’individuo in relazione alla società.
    Gli organismi etici sono:
    La famiglia. Essa è l’unione che nasce con un contratto quando fra due individui c’è sentimento (si nota quindi l’unione tra tesi ed antitesi).
    La famiglia dà l’idea che la moralità individuale è già in rapporto alla moralità del coniuge. Hegel vede questo rapporto come un nucleo chiuso ed armonico al suo interno. Però, questo nucleo chiuso, per necessità si deve rompere, scindere, lacerare (antitesi) quando i figli, diventati grandi, escono dalla famiglia. Quando questi escono rompono l’armonia che c’era all’interno della loro famiglia.
    Hegel esamina questa lacerazione e la chiama società civile.
    Questa indica una comunità di famiglie aperte. Si crea così un rapporto continuo, dinamico tra i vari individui; questa comunità ha bisogno però di una ricongiunzione armonica e questa si raggiunge solo con lo Stato.
    Lo Stato rappresenta il momento della sintesi e lo si può considerare come una grande famiglia. Questo rappresenta la “realtà etica consapevole si sé” di un popolo, ossia la consapevolezza del fine cui va indirizzata la vita comune. In questo senso esso è per Hegel Dio in Terra.
    Lo Stato quindi rappresenta la sintesi, la realizzazione dell’assoluto dal punto di vista storico.
    Lo Stato è vita perché è ragione (“Il Dio che si fa realtà”). La sua vivacità si nota nella guerra. Proprio questa viene vista da Hegel come vento che non permette alle acque di stagnare. “lo capisco che nelle guerre si corrono molti rischi però bisogna affrontarli per permettere agli Stati giovani di affermarsi”.
    La guerra quindi è necessaria e come tale è razionalità. Tramite la guerra si affermano le nazioni. La guerra si serve dell’astuzia della ragione degli uomini per fomentare la battaglia, lo scontro. La ragione quando ha suscitato la guerra si serve anche degli eroi (individui cosmico storici).
    Gli eroi per Hegel sono l’assoluto. L’assoluto si è realizzato in un individuo che ha sentito lo spirito dell’assoluto e lo ha realizzato nella storia e nello spazio. Es: “Cesare distrutto due Repubbliche fantasma e ha realizzato lo spirito nuovo”.
    Una volta che questi eroi compiono il loro compito di mostrare l’assoluto, vengono messi da parte.
    Per Hegel l’unica realtà vera è lo Stato che sviluppa la razionalità. Noi possiamo studiare la storia attraverso la libertà, attraverso la realizzazione della libertà.
    “Negli Stati orientali la libertà è di uno solo, poi negli Stati greco – romani la libertà appartiene a pochi (il Senato, l’aristocrazia), è solo nello Stato tedesco che da Lutero in poi la libertà appartiene a tutti”. Quindi è solo nello Stato tedesco che tutti sono liberi e quindi è lo Stato tedesco che deve essere lo Stato guida di tutti gli altri Stati, perché è l’unico che ha realizzato l’assoluto. (idea PANGERMANICA – la Germania ha il diritto di guidare gli altri popoli).
    Questo fu un discorso pericoloso più dei “discorsi alla nazione tedesca” di Fiche. Mentre questi ultimi furono scritti per necessità, per stimolare i tedeschi contro l’oppressione dello straniero, i discorsi di Hegel sono rivolti allo Stato che viene giustificato attraverso la razionalità.
    Naturalmente questo discorso venne ripreso durante la I guerra mondiale.
    Hegel tratteggia questo grande scenario (storia – realizzazione dell’assoluto). Nella storia nulla è fatto per caso, ma tutto ha un suo fine, uno scopo ben determinato. Tutto è razionale, tutto compie un movimento razionale.
    * Lo spirito assoluto
    Lo spirito fin’ora è stato soggettivo, oggettivo, ed adesso lo si può cogliere nella sua pienezza. Tutte e tre le funzioni dello spirito hanno per oggetto l’assoluto (lo spirito che si coglie in sé e per sé). Questo è il momento in cui si prende coscienza del giorno cioè rappresenta lo svolgimento dell’assoluto.
    L’assoluto può essere intuito nell’arte, rappresentato nella religione e pensato come concetto nella filosofia.
    L’arte è il momento di intuizione soggettiva di chi ha una natura sensibile. Schelling ha visto l’arte come momento di intuizione dell’assoluto, per lui l’arte è il momento culminante (unione indifferenziata di natura e spirito). Per Hegel invece, l’arte è un momento particolare che deve essere superato. L’arte si sviluppa attraverso tre momenti particolari dell’artista: idealità, intuizione, forma.
    In queste tre fasi si può trovare delineata la storia dell’arte. All’inizio della storia, nell’arte è stata predominante la materia (arte simbolica). L’arte orientale poi, si è manifestata nell’architettura dei templi (uso del marmo, della pietra).
    Nell’arte greco – romana, c’è stato invece un equilibrio tra materia e idealità e questa forma di arte si è manifestata nella scultura (armonia tra intuizione dell’artista e forma).
    Infine si giunge all’età moderna, all’età tedesca con l’arte Romantica.
    In questo tipo di arte predomina la soggettività dell’artista, infatti le espressioni d’arte di questo periodo sono la pittura, la musica e la poesia.
    In questo senso, l’arte tedesca è quella superiore a tutte le altre. Nell’arte noi cogliamo in un momento soggettivo l’intuizione dell’assoluto. Hegel, comunque, pur affrontando la distinzione tra bello naturale e bello artistico, ritiene che il soggetto da cui si trae l’ispirazione è sempre superiore.
    Ma l’arte in sé è un momento affidato al soggetto. Ma l’assoluto ha bisogno di avere un momento di oggettività.
    Questo momento lo si ha con la religione. In essa, l’assoluto è colto da tutti tramite la fede che fa avvertire oggettivamente la presenza dell’assoluto. Anche la religione si può studiare attraverso tre momenti: religione orientale; religione personale; religione cristiana.
    La religione orientale, rappresenta il primo momento in cui l’assoluto è visto in un feticcio (in questa religione c’è il culto del Dio Sole, della metempsicosi), al massimo si può avere un certo animalismo (pensare che tutta la natura sia divinizzata).
    Ma questa rappresenta l’infanzia dell’umanità, poi si passa alla religione personale (la divinità è vista come persona). Questa religione, di natura personale è tipico della religione ebraica.
    Ma anche questo momento, non è quello culminate.
    Infatti il momento culminante è dato solo dalla religione cristiana che presenta Dio come trinità: Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.
    Nemmeno la religione è un momento conclusivo, perché oggettivo. L’assolto è colto nella sua pienezza come natura concettuale (concetto).
    Il concetto è visto come complemento, coglie l’assoluto nella sua essenza. L’assoluto si può cogliere solo nella filosofia (panlogismo).
    Questo momento è il momento finale “E’ come l’uccello di Minerva che vola al tramonto”. C’è solo da riflettere, di prendere coscienza di ciò che è accaduto. Quindi la filosofia è anche storia.
    Attraverso i vari filosofi che hanno criticato le filosofie precedenti e le hanno superate si è potuto avere uno svolgimento nella storia, nella ricerca della filosofia finale.
    In questo svolgimento, l’assoluto cerca se stesso, cerca di farsi capire, di realizzarsi. La filosofia quindi risponde al tempo in cui si realizza e coglie quel momento storico in cui si sviluppa.
    Hegel dice che la sua filosofia è la massima filosofia, e come tale non potrà essere mai superata. Questa sua idea rappresenta il limite della filosofia hegeliana, perché la filosofia procede, come procede lo sviluppo dell’umanità.
    E’importante che la filosofia abbia un rapporto sociale con la storia e che instauri anche un rapporto con la religione.
    Però, pur considerando la filosofia come momento speculativo (sintesi), ritiene che la religione e la filosofia stiano sullo stesso piano.
    Per lui la filosofia non è superiore alla religione perché entrambe hanno lo stesso soggetto, l’assoluto.
    Un gruppo di suoi discepoli riterrà questa affermazione corretta (destra hegeliana), mentre un altro gruppo di studenti dirà che la religione e l’arte, non stanno sullo stesso piano della filosofia perché hanno lo stesso oggetto.

  • Cartesio

    Vita e opere

    Renato Descartes (latinamente Cartesio) nacque a La Haye (nella Touraine), da nobile famiglia, nel 1596.
    Fu educato in una delle migliori scuole del tempo, il Collegio di La Fleche, tenuto dai gesuiti; ma, fatta eccezione per le materie matematiche, ne uscì con una profonda inclinazione verso lo scetticismo.
    Sfiduciato e scontento, si prpose di non cercar più altra scienza fuori di quella che si può trovare “dentro di noi stessie nel gran libro del mondo”, e, perciò, si arruolò volontario in diversi eserciti durante la guera dei Trent’anni.
    Nell’inverno del 1619, all’età di 24 anni, mentre stava in riposo nei quartieri d’inverno dell’esercito imperiale in Baviera, ebbe come “in un mistico rapimento” l’intuizione del metodo; ne fece immediata applicazione alle matematiche, e, sentendosi ancora impari a un’impresa tanto grande, decise di estenderne più tardi l’applicazione ad ogni scienza i genere e al sapere filosofico in ispecie.
    Intanto, munito di una “morale provvisoria”, intraprese una serie di viaggi per l’Europa (fu anche in Italia per sciogliere un voto al santuario di Loreto); e al ritorno, dopo aver partecipato all’assedio della fortezza ugonotta di La Rochelle, decise di consacrarsi tutto agli studi.
    Nel 1629, a 33 anni, si ritirò in Olanda, dove, lontano dalle distrazioni della società aristocratica francese e dalla sorveglianza del Sant’Uffizio (l’Olanda era terra protestante), poteva più liberamente attendere al proprio pensiero: qui rimase per circa vent’anni attendendo alla compilazione delle sue opere.
    Nel 1649 si recò a Stoccolma, cedendo agli insistenti inviti della regina Cristina di Svezia, desiderosa di ricevere da lui lezioni di filosofia; ma i rigori del clima gli riuscirono fatali.
    Colto da bronchite, un pò per non aver fiducia nella scienza medica del tempo, un pò perchè il medico di corte era tedesco, volle curarsi da se, e nel 1650 morì.
    La sua salma fu qualche anno più tardi trasportata a Parigi.

    Opere – Discorso sul metodo, pubblicato a Leyda nel 1637, come introduzione ad una serie di saggi scientifici; Meditationes de prima philosophia (1641); Principia philosophiae (1644); Les passions de l’ame (1649); una raccolta di Lettere, ect.

    Pensiero

    Cartesio è il padre del razionalismo moderno, come Bacone lo è dell’empirismo.

    Il metodo deduttivo o matematico
    Mentre Bacone, per risolvere il problema del metodo, si era fondato sull’esperienza e sul metodo induttivo, Cartesio si fonda sulla ragione e sul metodo deduttivo: deduzione non sillogistica (di cui tanto aveva abusato la scolastica e che gli appariva, come a Bacone, sostanzialemnte infeconda), ma matematica, consistente cioè nel dedurre da un principio per se stesso evidente, non mediante sillogismo, ma mediante il criterio dell’evidenza (o delle idee chiare e distinte), tutte le altre verità.
    Cfr. Discorso del metodo, parte II, in cui è esposto il metodo cartesiano con le sue quattro regole:

    • evidenza: non accettare come vera una cosa se non appare evidentemente come tale, cioè se non presenta le caratteristiche della chiarezza e della distinzione.
    • analisi: dividere ogni difficoltà in tante parti, quanto è possiibile e necessario, per meglio risolverla.
    • sintesi: procedere col pensiero ordinatamente dagli ogetti più semplici e facili a conoscersi a quelli più complessi.
    • riprova: fare rassegne così complete da essere sicuro di non omettere nulla.

    In tal modo Cartesio, identificando il metodo della matematica, che è scienza dell’astratto, col metodo della filosofia, che è anche scienza del concreto (poesia, religione, storia, ect.), diventa iniziatore di quella mentalità razionalista, astrattista ed antistorica, che prevarrà nel diciottesimo secolo in Francia e in Europa (Illuminismo, Rivoluzione) fino al Romanticismo.

    Il dubbio metodico e il “cogito ergo sum”
    Rintracciato il metodo, Cartesio si propone di trovare quel principio, per se stesso evidente, da cui derivare altre verità.
    Egli parte dal dubbio metodico, cioè dal dubbio inteso non come fine a se stesso (dubbio scettico), ma come mezzo per giungere alla verità, e – come tale – mirante ad abbattere una volta per sempre lo scetticismo.
    Bisogna dubitare di tutto: dei sensi (che ingannano), della ragione (che può sbagliare), dell’esistenza della materia (come dimostrato dal sogno, in cui crediamo che quello che vediamo e sentiamo sia reale), e perfino delle stesse verità matematiche: un demone maligno e potentissimo avrebbe potuto circondarci di inganni. (E’ tuttavia da rilevare che Cartesio limita il dubbio al solo dominio speculativo, “poichè per quanto riguarda la vita pratica, se noi volessimo, prima di agire, aver risolto tutti i nostri dubbi, bene spesso lasceremmo pasare l’occasione dell’azione”).
    Ma pur dubitando di tutto, non si può dubitare di pensare, cioè di esistere: cogito, ergo sum.
    E’ questo il famoso principio, di per se stesso evidente, da cui cartesio deduca – sempe mediante il metodo matematico o dell’evidenza – tutte le altre verità.
    In tal modo Cartesio, identificando l’essere col pensare, diventa il precursore di quel soggettivismo gnoseologico, per cui la verità non è più in una realtà (o essere) opposta e presupposta al pensiero, ma nella realtà o essere del pensiero medesimo (identità di essere e di pensare).

    Psicologia, teologia, cosmologia
    Dal principio del cogito, ergo sum, Cartesio deduce, come si è detto, tutte le altre verità:

    a) la psicologia, attorno a cui vengono fatte tre principali affermazioni:

    • l’anima è una realtà insopprimibile, cioè una sostanza.
    • l’anima, in quanto pensiero, non occupa spazio alcuno ed è quindi distinta dal corpo.
    • l’anima è immortale.

    b) la teologia, cioè l’esistenza di Dio, di cui vengono date due principali dimostrazioni:

    • nel mio pensiero vi è l’idea di un essere perfettissimo, il quale, per essere veramente tale, implica l’esistenza, non soltanto possibile, ma necessaria ed eterna. E’ questa una prova analoga a quella di S. Anselmo, e come la prova di S. Anselmo, dotata del medesimo difetto, che consiste nel passare dall’ordine logico all’ordine ontologico, dal pensiero all’essere.
    • nel mio pensiero vi è l’idea di un essere perfettissim, che deve avere una causa adeguata: questa causa non posso essere io, essere imperfetto (tanto è vero che vado soggetto al dubbio), ma un essere perfettissimo, Dio.

    c) la cosmologia, cioè l’esistenza della materia e dei corpi.
    Dio, in quanto essere perfettissimo, non può ingannarci: dunque quel mondo, di cui in principio dubitavamo, esiste realmente, non è mera illusione.
    Riguardo alle cose materiali Cartesio ammette poi la distinzione tra qualità primarie (od oggettive), che noi concepiamo in modo chiaro e distinto (estensione, moto, ect.) e qualità secondarie (o soggettive), che noi concepiamo in modo oscuro e confuso (colori, odori, suoni, ect.), passando dal realismo ingenuo al cosiddetto realismo critico (cfr. Galileo, Lockr, ect.).

    Il duplice dualismo e le sue conseguenze
    1. Cartesio ha fin qui dimostrato l’esistenza, al di là dell’io, di Dio e del mondo; ma ciò lo porta ad affermare un duplice dualismo sul terreno delle sostanze:

    • sostanza infinita (Dio) e sostanza finita (mondo, creature).

    Sostanza infinita e sostanza finita, o, che è lo stesso, Dio e il mondo, sono due sostanze nel senso tradizionale della parola (res quae ita exsistit, ut nulla alia re indigeat ad exsistendum), ma mentre la prima è dotata di un’autosufficienza assoluta, la seconda è dotata di un’autosufficienza relativa, poichè per esistere ha bisogno del soccorso di Dio.

    • res cogitans (spirito) e res extensa (materia).

    Res cogitans (in quanto attributo essenziale dello spirito è il pensiero) e res extensa (in quanto attributo essenziale della materia è l’estensione) sono due sostanze irriducibili, due mondi separati, chiusi e impenetrabili l’uno all’altro.
    Essi si trovano tuttavia uniti nell’uomo, che è a un tempo anima e corpo: unione che ha luogo attraverso la cosiddetta glandola pineale, l’unico elemento spaiato del cervello, in cui lo spirito prenderebbe contatto col corpo.

    2. Il dualismo tra res cogitans e res extensa porta a sua volta a due notevoli conseguenze:

    • in gnoseologia all’innatismo (cfr. Platone).

    Se la res cogitans è separata dalla res extensa, le idee non possono derivare dall’esperienza sensibili, ma sono innate.
    Più propriamente si possono distinguere tre categorie di idee:
    idee innate, che troviamo in no;
    idee facticiae, che produciamo con la nostra attività mentale;
    idee adventiciae, che nè troviamo nè produciamo, e che quindi devono derivare dai sensi.

    • in cosmologia al meccanicismo.

    Se la res cogitans è pensiero e attività, la res extensa è estensione ed inerzia, cioè sottoposta alle leggi meccaniche del movimento.
    Con le leggi del movimento Cartesio tenta di spiegare non solo i fenomeni fisici, ma anche quelli della vita vegetale e animale: piante ed animali non sono che automi più o meno complicati; e l’uomo stesso è una macchina, che – a differenza degli altri animali – è solo dotata di anima razionale.
    Risale anche a Cartesio una spiegazione meccanica dell’origine dell’universo, che precorre le ipotesi evoluzionistiche di Kant e di Laplace.